Monday, July 31, 2006

COMPAGNA DI SBRONZE


A volte mi succede di sentire l'esigenza di non pensare e l'unico modo di spegnere il cervello per un attimo è annegarlo nel bicchiere.
Ed è per questo che certe sere parlo e sorrido anche se non ho nulla da dire e niente per cui sorridere...
Ma l'ironia fa da scudo quando il sentimento rimane nudo e rosica, come quella domenica in cui ti ho incontrata.
Il locale è un punto di ritrovo ed è facile perdersi.
I gay esibiscono i vestiti e sorridono stando in piedi per esibire meglio il posteriore.
Le donne stanno nel branco perché si sentono meno sole.
Con le mani desiderose di forme nuove stringono il bicchiere,
mentre qualcuno chiama il cameriere.
Spesso compare qualche faccia nuova, magari una di quelle donne in minigonna, accompagnata da un amico.
Sembrano una coppia, una di quelle che si possono clonare facilmente,
ma l'immagine è offuscata e non si capisce niente.
Lei ha le unghie lunghe. Sorride mentre ti guarda e si passa la lingua sulle labbra,
ed è come se allungasse la mano e ti toccasse...
Quando si presenta, si definisce una donna senza pregiudizi e sembra cosi' determinata,
mentre parla e ti guarda aspettando quell'"andiamo".
E tu pensi magari a Bukowski o ancora peggio al femminismo,
ai secoli di cazzate patriarcali e ti arrabbi ma sorridi mentre la guardi.
Forse ti trova maschile e forse questo la eccita,
forse invece è solo invidiosa e vorrebbe essere te.
Quante cose da scoprire dietro quella porta con la serratura dove una chiave più non c'è.
Ma non hai voglia di portarla a casa tua. Oppure si!
No, tu non vuoi pensare e nemmeno capire il perché questa donna ti vuole fare.
Fare sesso adesso non è facile, hai un bicchiere da tenere e non sai nemmeno dove appoggiarlo.
A volte queste donne arrivano e ti fanno dei complimenti, ma io di solito sto sull'attenti e non sono certa del perché.
Un motivo da qualche parte c'è.
Cosi decido di non pensare in modo che domani mi fara' più male quel discorso
che con te non ho saputo affrontare.
In fondo siamo qui solo per passare del tempo,
possiamo stare in silenzio o disegnare con il fumo le domande,
quelle cose che non sappiamo dirci ed è così facile ferirci anche solo con uno sguardo,
ma noi non ci guardiamo molto.
In fondo siamo qui solo per dimenticare, tutto quello che ci fa male,
e domani è un altro giorno.
Non ricorderò più il tuo sapore, avrò un altro bicchiere e le stesse dita,
non farò finta di averti capita e troverò un altro pensiero
da appiccicare sopra quello in cui forse credo e che nego.
A volte mi succede di sentire l'esigenza di non pensare
e l'unico modo di spegnere il cervello per un attimo è annegarlo nel bicchiere.


>>questo racconto è una dedica a BUKOWSKI ..with my best very myself<<

2 comments:

Anonymous said...

ciao patata...

dARIA said...

hola B?

Hola I?

Hola L?