non aprite quella porta: Non sono grassa, sono meno alta!

Pezzi di te
Scivolano dalle pareti
Non ho chiamato l’esorcista
Non ho benedetto i preti
Pezzi di aghi di fili di sponde
Come la pelle le curve le onde
Pezzi di mondi che possiamo cambiare
Volontà straniera
Conquista del Se.
Se tu soltanto fossi rimasta la mia Regina
Avrei anche potuto essere il Re.

Ci si innamora
Senza un perché
O meglio ce ne sono diversi

Non riuscivo a schiodarmi dal letto. Era così perfetto restarci allungo. A non fare niente.
A fare tantissimo. A fare di +.
Dalla stanza poi intravedevo un giardino. La musica sembrava danzare, insieme alla chimica, e io mi ritrovavo a pensare che ero felice. E con tempo ho iniziato a pensare che lo erano tutti quelli che incontravo. Ma mi sbagliavo!
Una volta avevo un terrazzino pieno di fiori. Persino i girasoli non girovagavano, restavano ad osservare una specie di Ikea in movimento.
Poi c’è stato il Grande freddo, il livello del gelo era polare, il mio dislivello emozionale paritario.
Sciavo da una stanza ad altra, e formavo ghiacciai tutt’intorno. Diventai un orso, tutto d’un pezzo. Imparai ad azionare la lavatrice, piansi perché avevo troppe camicie.
Prendevo a pugni pareti, spaccavo insieme ai lamenti, mobili, quadri, pezzi di stoffa, di carta, di platino.
Celebravo i miei difetti.

Distrussi la stanza e ignorai completamente il suo giardino. Bruciai le foto, insieme al lino.
Portai nel cortile alberi del terrazzino. Salvai il Tronchetto della felicità, dopo che diverse volte lo trovai sull’orlo, pronto a buttarsi giù!

E adesso ho ripreso a piantare semi di lattuga, di cose strane ma pur sempre verdi, che a Maya sarebbero di certo piaciute.
Ho messo campanellini per le fate e albero di pino, una serie di altri fiori, di cui nomi ignoro completamente.
Un nano si aggira sempre…

Questa è una preghiera tibetana : Triky se mi leggi fai che quando sarò assente il mio terrazzino magico, non svanisca.
E io giuro che la prossima volta busserò!! E non irromperò in quella stanza che finalmente ha perso la sua maledizione.
Quella stanza dove, finalmente, qualcuno di nuovo fa l’amore.

Vorrei riprendermi il UNA VOLTA MIO terrazzino, ma tutto sommato, quello NUOVO non ha nulla da invidiare a quello di una volta.
E quindi SALVATELO e Non Aprirò + (senza bussare) QUELLA PORTA

p.s. oggi mi sento meno alta , ma forse sono soltanto + grassa !!