Wednesday, August 01, 2007

Salagadula, mencica bula, bibbidi-bobbidi-bu


La fata agitò la sua bacchetta magica verso di essa, e cantò: "Salagadula, mencica bula, bibbidi-bobbidi-bu...."


Ed è come morire in autunno, farsi prendere per le ali, farsi strapare le piume e schiamazzare a terra.
Ed è proprio come smettere di giocare, smettere di sognare, smettere di desiderare.
Ed è come chiudersi dentro i ruoli, restare da soli con il mondo.
..restare senza di Lei.. morire di Domenica.. credersi migliore ed essere soltanto un’altra Lesbica….


Le avevano detto che quella ragazza non era apposto. Una sua ex le aveva raccontato un sacco di “stronzate” melodrammatiche sul suo conto, ma lei non voleva, anzi, non poteva crederci.
Quegli occhi non erano gli occhi del mare morto, anzi!
Si intravedevano solcare dei pensieri. Era un continuo groviglio di intenti, un esprimere ad alta voce le perplessità. Tagliente quanto la sua curiosità, il sottile strato di polvere, non poteva offuscare l’ironia. L’aveva sentita parlare, era così vicino quella volta, che a stento riusciva a respirare.
Mentre si torceva le mani, si accorgeva che le piaceva persino la sua voce: calda e avvolgente, leggermente rauca.
-Che cosa mai avevano in comune?- si chiedeva.
Soltanto una L di tutto l’alfabeto, non poteva bastare.
Luxy era affascinata dallo stile che esibiva Fatamorgana.
Ogni volta che appariva, restava sempre sorpresa nel notare quanto cambiava.
Elegante, un po’ da Bronx, dolce, pericolosa, maschile, femminile, trans e tomboy…
Ora una gonna che appena - appena scopriva ginocchia da calciatore, ora i jeans stretti, che svelavano un culetto esotico. Per non parlare poi dello smalto e delle unghie, curate e tuttavia matte da legare.
Non veniva sempre nei ghetti di FateMIlAno, anzi, veniva poco, ma i dettagli del suo viso, nonché l’espressione dei suoi occhi, mordevano la memoria di Luxy, con indiscutibile volontà.
Come se l’avesse dipinta nel cuore, come il ritratto di Dorian: Non invecchiava la sua voglia di lei!
Doveva conoscerla! Voleva riconoscerla?
Eppure, malgrado l’intenso gioco di sguardi, malgrado quell’impercettibile sorriso delle labbra “Luna piena della Voglia del Tramonto”, non riusciva ad avvicinarsi.
Non ci riusciva, spostava i piedi invano, ma non si avvicinava mai oltre al banco dei drink.
Mai oltre la barriera dei mostri, che ubriachi e allampanati ballavano tutt’intorno.
Luxy malediceva la sorte, mentre le zanzare maledicevano l’Autan.
Luxy non era codarda, solamente postmoderna. Anche se le piacevano da vivere le ELLISSI, la metonimia e persino l’ossimoro!
Nel giardino delle sette meraviglie composto da ben sette ghetti di Lesble Pure ed Incontaminate, le solite nane PROBisex,si mettevano in punta dei piedi per sedurre la Biancaneve di turno, che avida sniffava le bustine di zucchero a velo.
Luxy pensava schifata che quella era una fiaba sbagliata!
Le solite frasi usa e getta la irritavano, ma diciamoci la verità: Chi aveva ancora la voglia e il tempo per le seduzioni romantiche?
Lei! !!!!!!!!!!!!!!!
Se soltanto riusciva ad avvicinarsi al suo orecchio. Le avrebbe detto che Shakespeare non era un uomo, e che Vladimir non è una donna.
E le avrebbe dato una ciocca dei capelli, uno dei suoi nei e magari un dente d’oro. Non un arrogante numero di cellulare!
Luxy avrebbe anche preferito un bel cavallo bianco e una Principessa Scura, ma al suo arrivo, nel Parco delle Mostre, c’erano soltanto macchine e moto, dovunque.
Pochi posti per il parcheggio, un grossolano cartello con la scritta del locale, e sotto Avviso del Antitaccheggio.
Prima di uscire aveva pensato a Fatamorgana, si era anche ripetuta, come una scema, davanti allo specchio, qualche frase, con la quale iniziare il discorso.
E poi, sempre + coraggiosa, aveva deciso, di non parlarle affatto, di guardarla, aspettare che i loro occhi si sfiorino, e poi venire determinata da lei, con tutt’intorno il profumo del suo Profumo preferito, e baciarla.
Baciarla sino a toglierle il fiato, restare lì, sul prato con soltanto lei addosso.
Ed ecco che si decise di uscire dalla sua tana. Armata da Rimmel Io valgo, entrò nella macchina del tempo.
Quando arrivò sentì nell’aria l’odore del fritto e del Taleggio.
Preferì girare i tacchi subito, ma quelli si erano infilati nella pozzanghera.
Certo, era un chiaro segno del Destino: Soprattutto vista l’aridità di quell’agosto!
Ed ecco che il suo sguardo, insieme alla palpebra, ruoto intorno a un capezzolo di donna, ed ecco che ancora una volta, il suo sguardo incontrò lo sguardo di Lei.
Provò a spostare i piedi, ma l’Autan mescolato alla Vodka, aveva superato Super Attak, ed ancora una volta aveva reso il loro incontro impossibile.
Riuscì a staccarsi, dall’ asfalto puzzolente, proprio in tempo, per sentire i cavalli, della sua Bella, trainare una al quanto seducente carrozza.

La notte restò silenziosa, e oscura, come le notti dei libri di Harry Potter, ma qualcuno cantava stonatissimo: "Salagadula, mencica bula, bibbidi-bobbidi-bu

5 comments:

Anonymous said...

...fa la magia tutto quel che vuoi tu bididibodidibu...
in genere strillo
pimpulu pampulo parimpampu...
e mi trasformo...
ma non bacio mai una sconosciuta
aspetto sempre che mi baci lei
ma non accade più...
P

dARIA said...

Ci sono troppe streghe in giro..

E le loro maledizioni ….

il tuo blog sta migliorando ..
non sembra + soltanto un diario alla Lesbla della Porta Accanto..

Anonymous said...

ah si ...
e cosa altro sembra?

dARIA said...

ma avevo già risposto a questo messagio!!!

per dio dov'é sparito??

avevo risposto (+ e -) che
Sembra tu stia impazzendo (come me) lentamente e con stile, in ricerca del tuo Principe ?

Ma se fosse Una Principessa?

Anonymous said...

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scusa mio cattivo italiano
ciau